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con espresso divieto di non estrarsene per altra parte, che per Costantinopoli; dove la consumano i servidori, e donne del Serraglio, che ne masticano tutto dì, per rendere i denti bianchi, e’l fiato grato: e perciò i Turchi la chiamano Isola del mastice. Il cottone, che quivi si raccoglie, è anche di qualche rendita a’ naturali; trattenendosi la povera gente a lavorarlo, per guadagnarsi il vitto.

Giovedì 19. vidi, in casa del Consolo Francese, un giovane rinegato Veneziano, di buono aspetto. Costui dopo aver dette tre Messe una mattina in Scio, da Frate Agostiniano si era fatto seguace di Maometto; ma poi pentito del suo errore, pregava il Consolo a dargli modo di fuggirsene in Cristianità. In ciò faceva d*uopo di gran destrezza; perché egli era custodito in casa del Bassà, il quale avvedutosi della sua mutazione, perch? differiva di circoncidersi; l’avea fatto una mattina tagliar per forza: dicendo, che se fuggiva, voleva almeno, che lo vedessero in Italia segnato. La cagione di questa sciagura fu, che menando egli una cattiva vita nella Religione, e volendo perciò gastigarlo il suo Superiore, se ne fuggì in Scio; ricorrendo dal Ve-


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