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Del Gemelli. 197

quanto loro avea detto Capitan Sanson, rinegato di Marseglia, e Vice-Ammiraglio del vascello Algerino perduto nel porto. Accettai l’offerta co’ dovuti ringraziamenti, e passai l’istessa sera a dormire nella tartana; tirando le mie valige dalla londra, con pagare al Rais l’intero prezzo convenuto.

Adunque dopo sì lunga dimora, partii Mercordì 11. verso ora di mezzo giorno. Venivano nella medesima tartana, oltre i quattro mercanti Francesi, sette Turchi, e l’Agà di Seyde, i quali aveano lasciata la nave Turchesca per la timidità del Padrone. Quel che più io notava in quei barbari, si era l’aver essi deposta quella stolida fierezza, e superbia, ch’esercitano ne’ loro navigli, dove vanno mendicando le occasioni per maltrattare, e nuocere a un Cristiano: ed erami di gran piacere vedergli nella nostra tartana, come tanti mansueti agnelli; non arrischiandosi di far le loro preghiere in pubblico, per non esporsi ad essere scherniti. Passammo a fine di 20. miglia per l’isola di Scimo, e a capo di 30. per Piscopi, Calce, e Nissaro, Isole abitate da’ Greci, e nidi di Corsali. Non potemmo passare il Giovedì 12.


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