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196 Giro del Mondo

vidi, ch’erano serrate le porte: e non potendo uscir fuori, mi nascosi, per timore, dentro un Torrione; dove s’era trovato da’ Turchi, senza dubbio saria stato preso, e carcerato per spione. Vedendomi adunque fra tanti perigli, andai il Sabato 7. trovando qualche altro imbarco, per esser presto fuor di Rodi; ma per mia Sventura non ve n’era niuno.

Domenica 8. per l’obbligo di buon Cattolico, andai a sentir Messa nella Chiesa medesima de’ PP. Greci, fuori il borgo, permettendomelo il Superiore. Giunse nel porto il Lunedì 9. una tartana Francese, venuta da Marseglia, per lo che molto mi rallegrai: ma il Padrone mi disse, che dovea passare in Cipro; e così perduta questa speranza, rimasi nella prima malinconia. Ne approdò un’altra, Martedì 10. che conduceva quattro mercanti Francesi da Seyde a Smirne; onde non perdendo punto di tempo, andai a parlar loro (per esser la tartana in tutto tolta in affitto da essi); ed eglino, con la cortesia propria di loro nazione, mi offersero il passaggio: incaricandomi, che subito facessi condurre le mie robe, e andassi a dormire altresì sulla nave, perche stava in pericolo di esser tatto schiavo da’ Turchi; per


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