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186 | Giro del Mondo |
najo, per avere imbarco su qualche nave di Cristiani, per tormi di mano a quella canaglia.
Si mosse il Giovedì 15. una gran tempesta di Mare, e di Terra, che peggiore in Italia nel mese di Decembre non avria potuto vedersi. Fece una buona pioggia Venerdì 16. onde s’ingannano fortemente coloro, i quali stimano, che in tutto l’Egitto, sia sempre il Ciel sereno ne’ tempi d’inverno; perche gli antichi, che ciò scrissero, intesero solamente dell’Egitto superiore, non già dell’inferiore.
Sabato 17. calai a terra, per divertirmi dalla malinconia dì vedermi fra Turchi, e Greci, senza potermi fare intendere. Ritornando la sera in nave, per non esservi in terra osterie, portai meco per tutta provvisione alcune uova; non trovandosi altro a comprare, perla miseria del paese.
Cominciò a rimettersi un poco il vento Domenica 18. Il Lunedì 19. cadde un’altra gran pioggia, che continuò il Martedì 20. di maniera, che serenossi affatto il Mare. Attesero i marinari il Mercordì 21. ad asciugar le vele, e prepararsi alla partenza: e in fine il Giovedì 22. uscì dalla tana il coniglio del Rais,
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