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Del Gemelli. 185

soffiar sì forte, e contrario, che obbligò il timido Rais, e marinari a ritornare in dietro. Giugnemmo per tanto di nuovo il Lunedì 12. nel porto d’Alessandria, due ore dopo mezzo dì, e posto piede a terra andai a fare il mio dovere con Mr. Tamborin, il quale non permise per alcuna fatta maniera, che tornassi alla nave, ed obbligommi a restare in sua casa; dove, finche durò la tavola, egli, e tutti i Francesi della compagnia, replicarono sempre i saluti per lo mio buon viaggio.

Ci ponemmo di bel nuovo in cammino il Martedì 13. con buon vento, ma dopo 40. miglia il Rais più abile a varcar fiumi, che Mari, sorpreso da vano timore, girò la prora un’altra volta verso Alessandria; in tempo che il Mare non era molto turbato, nè il vento gagliardo. Conoscendo poscia l’errore, riprese il suo cammino; ma non eravamo ancora inoltrati poche miglia, che offuscato l’intelletto dalla timidezza, ed ignoranza, ridicolosamente per la terza volta voltò la prora, e venne a pigliar porto il Mercordì 14. in Bichier. Io frattanto sentiva morirmi di dispetto, vedendomi per sì fatta balordaggine impedire il viaggio; ed avria dato volentieri qualsivoglia da-


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