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172 Giro del Mondo

nistri in que’ paesi, mentre l’istesso Gabelliere ruba così impune, e sfacciatamente. Ne ciò dee recar maraviglia, perocché gli uomini di quella nazione sono di lor natura, o per la mala consuetudine pigri, ed amano perciò di vivere di rapine, senza pigliar la briga di coltivare i campi. Dall’altro canto, se alcuno ve ne fusse applicato a lavorargli, non sarebbe poscia padrone del frutto; e perciò si veggono continue zuffe fra i contadini, gli Arabi, che vanno sempremai furando loro le biade. Un giorno prima del mio arrivo in Bettelemme, erano in una fazione rimasi feriti sette Arabi, e tre contadini. Fra gli Arabi stessi sono odii mortalissimi; altri essendo della bandiera rossa, altri della bianca: onde giornalmente così dall’una, corno dall’altra parte ne rimangono uccisi. Passano con tutto ciò miserabilmente lor vita, così gli Arabi, come i contadini; dormendo nudi sul terreno, e sostenendosi con un poco di pane, senz’altro companatico, perché non sempre, ponno trovar Franchi, per rubbargli. Quindi dopo che fui lasciato dal gabelliere, tolsi una veste nera mal concia del muccaro, e me la posi indosso, per non


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