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Del Gemelli. 147

ti questi luoghi si veggono colla spesa di pochi medini, poiche la miserabile condizione di quegli Arabi fa contentargli di poco.

Giovedì 3. il Padre Proccuratore mi diede il suo cavallo, per andare in Bettelemme, facendomi eziandio accompagnare da due turcimanni, e tre Frati. Non potemmo uscire di buon’ora fuori della Città, perche i Turchi tenevano serrate le porte, a cagion delle preghiere, che d’ordine del G. Signore facevano ogni Giovedì, per lo felice successo della guerra: quali terminate, ed aperte le porte, seguitammo il cammino; vedendo frattanto, presso la Città, il bagno di Bersabea, serrato d’alte mura, lungo 100. passi, largo 40. e 30. profondo; in sito tale, che potea essere scoverto dal palagio del Re David, ch’era su l’alto della collina, siccome altre volte si è detto.

Due miglia da Gerusalemme a man sinistra, si vede un’albero di fico, nel luogo appunto ov’era piantato il Terebinto, sotto il quale si riposò Maria Vergine col Bambino, venendo per presentarlo nel Tempio. All’incontro (un miglio però discosto dalla strada) su l’alto del colle è una Torre, dove vogliono, che


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