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120 Giro del Mondo

e del Cadì, che se ne ritornava in Gerusalemme. Si camminò 12. miglia in piano, ed altre 18. per montagne piantate d’ulivi; passando intanto per lo Casale del buon Ladrone (così detto, per esservi questi nato) composto di circa trecento case, sopra di un monte, con un Castello dirupato. A mezza strada vedemmo il Casale di Geremia, dove mi mostrarono un Convento rovinato, de’ Frati di San Francesco, i quali l’aveano abbandonato, per esservene stati uccisi alcuni dagli Arabi: nè guari lontano si scorge il Casale, che fu patria di San Giovanni Battista. Passato il ponte entrammo nella valle di Terebinto, famosa nelle sagre carte, per la pugna di Davide col Gigante Golia; mentre che l'esercito di Saulle era in arme sopra il monte, dalla parte di Gerusalemme; e quello de’ Filistei, all’incontro dalla parte di Rama. In queste vicinanze vidi anche sopra d’un monte, il celebre Castello d’Emaus, in cui si osserva ancora in piedi l’edificio (se pure è quello istesso) dove dopo la resurrezione, i due discepoli conobbero il Redentore nel rompere che fece il pane.

Giunti, circa le 20. ore in Gerusalemme,


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