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Nel corso delle descrizioni abbiamo detto che lo zoccolo è suscettibile di dilatarsi e restringersi alternativamente. Tali cangiamenti di stato, sempre subitanei ed impercettibili, sono costantemente l’effetto delle battute sul suolo, o risultano dalla reazione delle parti compresse. Ogni posata del piede a terra produce una scossa, la di cui violenza trovasi sempre subordinata al peso ed alla velocità del corpo incidente o conculcante, alla solidità ed alla superficie del terreno calpestato. È il suolo duro ed unito? tutte le parti dello zoccolo si dilatano nel medesimo tempo, e riprendono il primitivo loro stato, tosto che cessa la pressione. Per produrre questo doppio effetto, il lembo inferiore della muraglia si apre all’infuori, e cede maggiormente quanto più la suola, disposta a volta, si presta a un simile movimento: nello stesso tempo, la forchetta preme i talloni, li ricalca all’infuori, e rende così compiuta la dilatazione. È dunque evidente che ciascheduna delle tre parti costituenti lo zoccolo subisce un cangiamento, una specie di movimento particolare: così la suola s’abbassa onde effettuare lo scostamento del lembo inferiore della muraglia, mentre la forchetta prova una specie di leva; la sua base viene respinta in alto, per produrre l’allargamento dei talloni, e la sua punta si raddrizza e siegue l’abbassamento della suola. Il cuscinetto plantare, che forma corpo colle fibro-cartilagini dell’osso del piede, favorisce questi movimenti, ne assicura l’esecuzione e ne previene gli stiramenti laterali.