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si lambisca, soprattutto se si medicano le piaghe con sostanze caustiche o velenose; bisogna in allora impiegare la museruola di filo di ferro, le cui maglie sieno sufficientemente avvicinate.

§ 1° scottature (brûlures).

Queste sorta d’accidenti, molto frequenti nei fisipedi che vivono famigliarmente nell’interno delle abitazioni, variano secondo il grado dell’azione del calorico sulla parte, e secondo l’azione dei corpi che hanno servito alla sua trasmissione. Così le scottature fatte coll’acqua bollente gettata sulle zampe, sono, a cose pari, meno profonde e meno intense di quelle prodotte da corpi metallici caldi. I metalli, passati allo stato di incandescenza o di fusione, convertono subitamente la parte che toccano in un’escara carbonata più o meno profonda. La scottatura può essere leggera, non determinare che un’irritazione locale, non dar luogo che ad una leggera infiammazione, la quale si dissipa da sola in poco tempo. Allorchè l’azione del calorico è portata ad un alto grado, l’epidermide della superficie intaccata si solleva, cadono i peli, e vi ha formazione di vescichette serose. Se i bulbi pelosi vennero interessati al punto d’essere disorganizzati, i peli non si riproducono più, e le traccie delle scottature restano indelebili. Infine certe scottature sono accompagnate dalla subitanea mortificazione dei tessuti e dalla loro trasformazione in un’escara secca e nera.

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