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si abbatteranno i talloni, affine di portare l’appoggio posteriormente e sollevare la punta. Allorchè trovisi nell’intenzione di esportare i due lembi della fenditura, bisogna apparecchiare ed aggiustare un ferro senza bottoni, incavato sul suo orlo esterno, nel punto corrispondente all’ablazione dell’ugna (Tav. III, fig. 26); sopra ogni lato della incavatura si leva una cresta, utile per sostenere la parte della muraglia che resta fissata al piede. Invece di un ferro incavato, si può impiegare un ferro sottile e prolungato in punta, che sarà più facile ad eseguire ed anche più vantaggioso.

L’operazione a foggia di V si eseguisce senza siavi necessità di sferrare il piede, mentre quella per esportazione dei lembi della divisione richiede dapprima lo sferramento, attaccando il ferro dopo l’esportazione della porzione ongulata. Il ferro essendo rimesso e fissato come conviene, si effettua la medicazione con stoppe dapprima preparate, delle quali le prime sono inzuppate di vino tiepido, d’acquavite diluita. In primo luogo si applicano degli stuelli contro i lembi dell’ugna, e si addattano in modo che producano una pressione forte ed uguale: si continua la medicazione con stuelli e piumacce, e si termina coll’applicazione della fasciatura, incrocicchiando ogni giro, affinchè l’apparecchio venga francato più solidamente. Se il cavallo operato deve lavorare, si consolideranno i giri di benda con uno o due uncini posticci che saranno stati preparati a quest’uso. Es- sendo questo primo apparecchio metodicamente di sposto, può restarvi finchè la piaga sia coperta da