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da colpi di mazzolo portati dal maniscalco per applicare la cresta del ferro, per imbrocciare i chiodi e ribatterli. Quest’ultima manualità diviene soprattutto pericolosa allorchè il piede è debole e dilicato.

Quest’affezione è una varietà, un genere particolare di riprensione; si palesa con un dolore vivo, con calore, dapprima parziale, poi generale del piede, alle volte anche con un suono sordo che manda lo zoccolo percosso col mazzolo, fa fingere o zoppicare più o meno l’animale, secondo il grado in cui trovasi portata.

Le scosse leggeri dello zoccolo cagionano poco dolore, si dissipano prontamente, guariscono da sole, o coi mezzi i più semplici. Quelle che cominciano con sintomi gravi sono pericolose e possono avere esiti fatali, esigono conseguentemente soccorsi pronti ed efficaci. Se l’accidente è recente, si avrà ricorso ai mezzi propri per abbattere l’infiammazione, o dissiparla, se non fa che incominciare, col l’impiego di sostanze fortemente astringenti. Si involgerà il piede ammalato in un cataplasma di fuliggine stemprata coll’aceto ed incorporata al bianco d’uovo; si potrà anche immergere il piede nell’argilla stemprata coll’aceto o col solfato di ferro, siccome verrà indicato all’articolo Riprensione. La sanguigna locale e praticata in punta può, sgorgando i vasi, favorire l’azione degli astringenti, rendere certa la risoluzione e prevenire qualunque esito funesto.

Se il dolore od il calore sono considerevoli, e che si tema la riprensione, è necessario favorire l’azione