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sterna della fibro-cartilagine, la quale trovasi in al lora composta di due strati, l’uno esterno, osseo, e l’altro interno, cartilaginoso.

Tutte le volte che l’ossificazione non fa che penetrare la cartilagine laterale e che la conversione non si opera che in modo imperfetto, importa estrarre tutta la parte osteo-cartilaginea, senza di che l’operazione diventa infruttuosa. Allorchè la guarigione sembra avanzata, sopraggiungono quasi sempre nuove fistole, e la malattia si riproduce con nuova intensità. L’esportazione di questa produzione osteo-cartilaginosa si eseguisce con diversi stromenti, siccome curasnetta, sgorbia, sega semi-circolare, coltello e pinzetta a becco di corvo. L’ablazione deve eseguirsi sino al punto in cui l’ossificazione si trova perfetta, e si avrà la precauzione di non lasciare sussistere nè resti di sostanza cartilaginosa, nè punte dure sul lembo dell’osso. Se l’ossificazione si effettuò in modo regolare, e che il restante della sostanza cartilaginosa non si trova mescolata alla materia ossea, bisognerà comportarsi secondo le regole ordinarie, e si amputerà tutta la parte della fibro-cartilagine non ossificata1.

Modo di procedere colla cauterizzazione. Gli antichi ippiatri non impiegavano, nei casi di giavardo cartilaginoso, che il fuoco od i caustici, che combinavano e variavano, a seconda della gravezza ed

  1. La fibro-cartilagine trasformata compiutamente in sostanza ossea non è più suscettibile di carie; sino ad ora non ne conosciamo alcun esempio.