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del cutaneo, del quale non è sovente che un esito o degenerazione. Distinguesi per dolori acuti, per la resistenza dei tessuti al gonfiamento infiammatorio, per lo stato stazionario dell’intumidimento flemmonoso, per la febbre di reazione che diventa alle volte generale e determina l’anoressia ed il disordine nel l’esercizio delle funzioni.

Questa malattia è più comune nei cavalli da tiro, soprattutto in quelli che camminano continuamente nel fango o che abitano scuderie umide, nelle quali hanno sempre i piedi negli escrementi. Comincia assai di sovente con piccoli bottoni che s’aprono e sono rimpiazzati da altri, la cute della piegatura della pastoja intumidisce, diviene rossa, ed il dolore non tarda a rendere l’animale claudicante. Alle volte stabilisconsi fistole profonde, dalle quali geme un umore più o meno denso, fetido, puriforme, sanguinolento; alle volte la parte affetta sembra come disseccata; vi ha dolore, calore e tensione estrema; questo stato grave continua finchè il tumore siasi aperto e che il pus abbia trovato uno scolo al difuori. In certi casi la risoluzione s’opera senza suppurazione, allora la diminuzione dei sintomi infiammatori operasi assai lentamente e non si fa rimarcare che molti giorni dopo questa favorevole direzione. Allorchè il cavallo non può prendere alcun appoggio sul membro ammalato, e che tiene il piede costantemente ritratto, havvi luogo a temere la gangrena, come pure la riprensione degli altri piedi. In generale, la tensione ed il dolore persistente annunciano formazione di