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La cura insomma della paronichia erpetica deve variare, secondo il decorso della malattia, lo stato in cui trovasi allorchè se ne intraprende la cura, secondo il temperamento e l’età del soggetto: in tutti i casi è necessario non perdere di vista che i diuretici ed i purganti devono quasi sempre secondare l’azione dei topici; che questi ultimi, applicati senza il soccorso dei primi, diverrebbero il più delle volte infruttuosi, che la cura radicale delle paronichie erpetiche è molto difficile e che riesce alle volte pericoloso il farle cessare.
§ 4° fichi (fics).
Con questa espressione derivata dal latino ficus, devonsi comprendere le diverse escrescenze carnose, la forma delle quali, avvicinasi a quella del fico. Queste granulazioni arrotondate, più o meno grosse, prominenti e moltiplicate, e delle quali alcune sono strette alla base, si manifestano alla superficie della pastoja e della corona, in una parte sola, od in tutta l’estensione di queste regioni: i fichi sono alle volte disposti in cumoli, e formano una massa carnosa bernoccoluta, che chiamasi comunemente grappolo (grappe); molti di questi bernoccoli sono ricorperti da una pellicola grigiastra1: alcuni lasciano trapelare un umore sieroso, acre e fetente.
I fichi sono molto frequenti nell’asino e nel mulo;
- ↑ Lafosse.