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pittore avrà la sua pittura di poca eccellenza, se quello piglia per autore l’altrui pitture; ma s’egli imparerà dalle cose naturali, farà bono frutto, come vedemo ne’ pittori dopo i Romani, i quali sempre imitarono l’uno dall’altro, e di età in età sempre mandaro detta arte in declinazione. Dopo questi venne Giotto, fiorentino, il quale, nato in monti solitari, abitati solo da capre e simil bestie, questo, sendo volto dalla natura a simile arte, cominciò a disegnare su per li sassi li atti delle capre, de le quali lui era guardatore; e cosi cominciò a fare tutti li animali, che nel paese trovava: in tal modo che questo, dopo molto studio, avanzò non che i maestri della sua età, ma tutti quelli di molti secoli passati. Dopo questo l’arte ricade, perché tutti imitavano le fatte pitture, e così di secolo in secolo andò declinando, insino a tanto che Tomaso fiorentino, cognominato Masaccio, mostrò con opra perfetta, come quegli che pigliavano per autore altro che la natura, maestra de’ maestri, s’affaticavano invano».

A parte la leggenda delle mandre, questo riassunto storico dell’arte non ha tutta la precisione di un disegno.... leonardesco?