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Masaccio prende come immagine principale il Tabernacolo
di Donatello in Orsanmichele, alla stessa guisa
che qui ha in mente un antico palazzo di Brunellesco:
infatti viene in mente subito il palazzo Quaratesi. L’alternativa
delle pietre chiare e scure ed il disegno gotico
dell’ornamentazione di ripieno fra gli archi, sono
gli unici motivi che rammentano anche il Quattrocento.
In questo piccolo lavoro, nella esecuzione alla brava di una decorazione d’occasione, si mostra il gran Maestro non meno evidentemente che ne’ suoi affreschi monumentali.
Berlino, 2 Luglio 1903.
Il desco da parto descritto dal Bode è probabilmente quello del quale parla così il Baldinucci (V. di Masaccio): «Il Cavaliere Alessandro della nobil famiglia Valori, ha in casa di sua mano un piccolo quadro, dove a tempera è figurato il parto di una Santa, che in vero, per esser dopo tanto tempo così ben conservato, è cosa molto degna da vedersi. Di questo quadretto fa menzione ancora Francesco Bocchi nel suo Libro delle Bellezze di Firenze».
Certamente descrive tal desco il Gherardi Dragomanni nelle sue Memorie della Terra di San Giovanni nel Val d’Arno Superiore, a p. 45:
«Tra gli oggetti che adornano il gabinetto del Chiarissimo Prof. Cav. Sebastiano Ciampi primeggia una dipintura (in una tavola rotonda del diametro di un braccio) dagli intendenti giudicata di Masaccio, rappresentante la festa di S. Anna sotto le loggie di S. Michele in Firenze. Nella prima arcata è figurata S. Anna in letto assistita da alcune donne, e si vede a lato al letto una vecchia che tiene sulle ginocchia la Vergine in fascia. Nella seconda arcata sono dipinte varie matrone che vanno ad ossequiare la Santa Puerpera. Nella terza arcata in fine si vedono i rappresentanti della Repubblica Fiorentina in atto di portare l’offerta alla Santa e sono preceduti dai Trombetti con l’insegna della Repubblica. Nel rovescio di questa tavola è dipinto