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Il libro del comando 41


— Il paio!

— Ma bravo davvero!

— Ho visto Bozzolino frugacchiare e dimenare quel pezzetto di coda, che gli è rimasta. Ho detto subito fra me: Tu devi esser poco lontana. Difatti dopo due o tre passi l’ho vista in una ginestra, in uno di que’ balzi: e come se ne stava con quegli orecchioni schiacciati! Quando ho visto che principiava a gonfiare, io, serra!.... Gli ho tirato un po’ troppo da vicino; non c’era da stare a pensarla; l’ho un po’ sciupata, ci vorrà pazienza.... ma ora due, a portarle, danno un po’ troppa noia. Aspetti....

E dette un fischio formidabile.

— Ho chiamato la mia Gioconda... Senta!... ha bell’e risposto.

— Non ho sentito nulla.

— Eppure ha risposto. Le mando per lei in casa; intanto ci possiamo avviare verso la chiesa; quando arriva, si vede anche di lì.

La chiesa era piccola, bassa, imbiancata di fresco e colla porta gialla.

— Questa è la nostra cura; che chiesina piccola eh? Proporzionata al popolo; quassù le case son rade e la gente si conta sulle dita. Il prete s’affatica poco. Vero è che se lo chiamano per qualche ammalato, bisogna che dimeni la gamba bene e non male, perchè la casa più vicina è la mia: se vedesse, ce ne sono certe