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Il libro del comando 37


tutti i cespugli e su tutte le scope, che gli rimanevano vicine. Bozzolino appariva e spariva ad ogni momento; e Paolaccio diceva:

— O più su o più giù tu ci dovresti essere.

Ad un tratto Bozzoline mise un ghiatto; Paolaccio si fermò di botto e sparò quasi ai suoi piedi. La lepre era morta.

— Bravo!

— Lo dicevo io, che era poco lontano? Ce l’avrò ammazzata cento volte giù di qui. L’altro giorno ne ammazzai una proprio sotto le mura del C.... in un di quei cespugli, guardi; di qui si vede.

Eravamo a pochi passi dalla vetta del monte. Nel tempo che Paolaccio ricaricava il fucile e seguitava a frugare per le macchie, io salii sulla vetta. C’era una specie di piattaforma, molto grande, e per tutto mucchi di sassi, grosse pietre sbozzate, pezzi di cantonate e di larghi muri, che si alzavano poco da terra, framezzati da macchie di pruni e quasi coperti dall’erba. Nel mezzo a tutti quegli avanzi c’erano tre muri, più alti qualche metro degli altri.

— Questa era la chiesa antica, — disse Paolaccio: — veda, si conosce ancora la pittura.

Infatti c'era tuttavia qualche avanzo di colore sull’intonaco aderente a qualche sasso.

— Io mi rammento di quando ci fecero l’ul-