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Il Diavolo 23


sima ubbìa. E non si sa, perchè succedano queste cose, e perchè in questa casa ci stiano gli spiriti. In tanti posti, dove si sente, dicono che c’è il tesoro, perchè nei tempi antichi, a’ tempi delle guerre, i quattrini li muravano; qui dicono però che ci si sente, perchè una volta, nella sala, ci fecero il ballo angelico. Il padrone chiamò tutte le contadine, le fece entrar qui, e ce le serrò dentro: c’eran tutti i suoi lumi accesi, tutto bell’e preparato per la festa da ballo; le fece spogliare, e poi l’obbligò a ballare: e per di più da un pittore fece ritrattare il ballo sui muri: i vecchi delle pitture se ne ricordano. Non è mica poi tanto che il padrone, il babbo di questo, per consiglio della moglie, che non ci voleva quelle porcherie, le fece tutte imbiancare, benchè fossero tutte sciupate e si conoscessero poco: difatti erano cose che non ci stavan bene.

Era quasi buio, quando ritornammo sul prato. Mi voltai. La casa della Mora, grande e scura, presentava un aspetto tetro, sinistro.