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FIORACCIO



Si chiamava Fioraccio, ma il suo vero nome era Antonio, e faceva bottega di pane e paste proprio sul ponte, dove ora ci hanno messo l’appalto del sale e tabacco. Era un ometto piuttosto basso di statura, massicciotto, sempre con una giacchettina di rigatino corta corta e colle scarpe sempre sciolte. Non portava mai il cappello, inverno o estate che fosse, e quando il sole gli batteva sulla zucca, monda come il palmo della mano, la faceva parere un paiuolo nuovo. Aveva gli occhi gialli come quelli dei gatti; pareva che ridesse sempre come in atto di canzonatura, e nel discorrere fischiava, perchè aveva pochi denti. Davanti glien’erano rimasti due soli; uno per parte. Se de’ birbanti ce ne sono stati in questo mondo,