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130 La strega


«Ma io — disse il prete — certe cose non le voglio fare: non bisogna crederci agli stregoni.»

— E lei non ci creda! — gli risposi — e la lasci morire. — Ma glielo dissi stizzito.

— Ma poi vi disse di sì, — interruppe la Nunzia.

— Di sì subito no, ma quando badava a ripetere che non bisogna credere nè a streghe nè a stregoni, io gli risposi che non credevo che a quel che avevo visto, e quel che avevo visto fare al medico di *** non l’avevo visto fare a nessun dottore: e lì un pezzo a contrastare. Il prete a voler persuader me, io a voler persuader lui. Alla fine dietro le ragioni che gli portavo — e sai, io gli citavo i fatti di quello e di quell’altro bell’e fatti spediti e che erano tornati più sani di prima — mi disse:

«Fai quel che tu vuoi, se vuoi andare vai, ma, bada bene, io non ti ci mando! Poi non vo’ discorsi!»

— Non mi ci manda, lo so, — risposi io, — ma, chi gli ha persi i cinque franchi che ci vogliono? Il viaggio ce lo rimetto volentieri, ma spendere.

— Ma pure ve li dette lui, — disse la Nunzia.

— Chi me gli aveva a dare? Presi un pezzo di pane, e via. Sarà stata l’un’ora: volevo ar-