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106 | Cecco grullo |
— Guarda chi c’è stasera! Che miracoli son questi, a questo tempo?
C’era un monte di gente intorno al fuoco a far le bruciate. Tutti ridevano e scherzavano, che era un piacere. Cecco camminava dietro a Tonino: si vergognava....
— Cecco, come va? — gli disse la Lisa.
— Bene, — rispose Cecco a mezza voce.
— Venite, venite, accomodatevi.... qui; — e gli diede una seggiola accosto alla sua.
A Cecco pareva di essere in un altro mondo. Più che voleva fare il franco, e più si trovava impappinato: non gli riusciva a spiccicar parola. Durava fatica a rispondere sì e no, A una cert’ora Tonino disse:
— Si deve andare, Cecco?... si fa tardi.
— Tanto presto? — domandò la Lisa.
— Sì, perchè l’ho detto ai miei di casa di tornar presto stasera, e, se mi vedessero tardare con questa stagione, starebbero in pensiero. Sino a che non torno io, lo so, non vanno a letto.
— Tornateci.... con Tonino.
— Ci tornerò.... non dubitate!
— Buona notte!
— Buona notte!
Il buio era più fitto, e pioviscolava. Cecco era più impaurito che all’andare, e Tonino lo voleva far discorrere per forza.