Pagina:Giovanni Magherini-Graziani - Novelle valdarnesi.djvu/139

104 Cecco grullo


— O non si fuma oggi? — disse Tonino a Cecco. — Che devo spendere anche nei sigari?

E Cecco buono buono ne comprò una ventina, ne dette cinque o sei a Tonino e gli altri se li mise nel taschino della giubba.

Nel veder tutti quei sigari far capolino dalla tasca, i suoi compagni principiarono a dirgli:

— Guarda che levata di sigari ha fatto Cecco stamani! Si può degnare?

— Prendete, prendete, — rispondeva Cecco, e rideva sotto i baffi tutto contento. Avrebbe regalato il mondo.

La sera alle ventitre Cecco e Tonino, secondo il combinato, erano alle tre vie.

Era serataccia: tirava vento, e voleva piovere.

— Per l’appunto si è azzeccato una bella stagione! — disse Tonino. — O tu, come si fa, a non prender l’ombrello?. Io l’ho preso perchè, o all’andare o al tornare, un po’ d’acqua ci tocca di sicuro, ma coraggio!... coraggio!

E lo prese a braccetto canterellando l’aria della Pianella.

      E al buio, alla pioggia, alla neve
Sgomentarsi l’amante non deve....

Dopo mezz’ora poco più camminarono per pratica, perchè la strada non si vedeva. Serata più brutta non poteva essere. Cammi-