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Cecco grullo | 103 |
che abbia detto ogni cosa di mio, ed a passar da farabolone non ci sono avvezzo, e mi rincresce.
Cecco rimase male.... Trovò delle scuse e poi alla fine gli confessò che solo non c’era voluto andare.
— O che ti vergogni?
— No; ma a tornar di notte in quel modo, tante volte, lo sai, fanno degli scherzi.
— Ho bell’e inteso ogni cosa: tu hai paura.... potevi dirlo prima, tu vuoi che proprio finisca di far la parte. Ebbene. Quando dobbiamo andare?
— Quando vuoi: anche stasera.
— Stasera non posso: domani sera.
— Andiamo domani sera.
— Ma, ora che ci ripenso, domani bisogna che vada in tutti i modi al mercato e tornerò tardi, perchè la strada è lunga; a spender due franchi nella vettura non me la sento.
— Se fosse il male di quello....
— Paghi tu? Allora vengo certo. O perchè non vieni anche tu al mercato? Che vuoi fare sempre a casa?
— Verrò anch’io....
— Resta fissato. Domattina passo da casa tua. Anderemo insieme.
La mattina dopo erano tutti e due al mercato.