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Cecco grullo 97


se non avevi voglia di farmelo questo piacere, me lo dovevi dire....

Tonino figurò di adirarsi.

— Già lo sapevo: a far del bene a te è lo stesso che lavare il capo all’asino. Dopo che io....

— No, non volevo dir questo....

— Ho inteso alla prima, non dubitare, quel che tu volevi dire. Cerca pure di un altro, chè a me non me ne importa proprio nulla. Abbi giudizio però.... perchè tu non li conosci i fratelli di quella ragazza.... Te lo dico per tuo bene: Non ti far vedere tanto girar intorno casa.

— No, senti, — principiò a dir Cecco mezzo impaurito; — tu ti sei preso la cosa a torto... io non volevo....

— Non volevi, lo so....

— Lasciami dire.... Ti puoi figurare..... compatiscimi!...

E andò a finire che gli chiese scusa lui. Tonino stette un po’ duro apposta, si fece pregare e ripregare, ma poi la rifece la pace facendosi prestar da Cecco altre dieci lire che andarono da quell’altre.

Una sera verso le ventiquattro, si dette la combinazione che Cecco tornando da ***, vide discorrere Tonino colla Lisa: e discorrevano fitto, e si tenevano per le mani.