Pagina:Giovanni Magherini-Graziani - Novelle valdarnesi.djvu/125

90 Cecco grullo


confronto. E siccome lo conoscevano, chi gliene faceva una, chi gliene faceva un’altra; lo tenevano per il ridicolo. Le donne poi non lo potevano vedere, benchè in casa sua avesse dei soldi e fosse anche un discreto giovanotto. Era alto quasi quanto me, grassoccio, di capelli ricciuti e con un viso bianco e rosso come una mela-rosa. La domenica, quando usciva la messa, o dopo il vespro, quando le ragazze lo vedevano passare, si domandavano:

— Lo sposeresti tu Cecco?

— Piuttosto più brutto, ma grullo in quel modo no davvero!

Le ho sentite più d’una volta.

A voler ridere, di sera, con questo Cecco bisognava discorrere di paure e di spiriti. Si metteva subito attento lì ad ascoltare a bocca aperta senza perdere una parola e sempre accosto, accosto a quello che raccontava. Tante volte cercavano apposta di allontanarsi, e lui sempre dietro perchè aveva paura di rimaner solo. Io dico che si sarebbe fatto ammazzare piuttosto che passar solo di notte da qualche posto, dove dicevano che ci si vedeva o che ci si sentiva. Com’erano sonate le ventiquattro, entrava in casa, e se poi doveva andare anche nella stalla, non c’era pericolo che ci andasse solo; o con una scusa o con un’altra