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80 | Lo Specchietto |
si voleva far sentire urlare. Mia madre si avvide subito che era lui e chiama:
— Nisio, Nisio. — Ma Nisio non rispondeva. Sfido; no che gli mancasse il coraggio, ma perchè non aveva più fiato. Mia madre va giù, gli apre, e lui va su diritto in camera e piglia il fucile per ritornar fuori. La mamma nel vederlo col fucile, tutto strafigurito, senza discorrere, credè che lì fuori ci fosse qualcuno che avesse litigato, o che so io; sicchè cominciò a raccomandarsi e dire:
— Nisio! Nisio! che è egli successo? Chi c’è? — E badava a metterglisi davanti all’uscio, perchè aveva paura che non accadesse qualche cosa di serio, e principiò a raccomandarsi e a piangere.
Mi rammento che io nel sentir piangere la mamma svegliai i miei fratelli e dissi:
— Leviamoci e andiamo là a veder che cosa c’è.
Infatti si va là e si vede babbo tutto invelenito il quale voleva, col fucile in mano, andare alla finestra, che corrispondeva dietro casa, proprio di faccia ai noci.
Io durai fatica a riconoscerlo.
Mi rammento sempre che quella sera addosso aveva un pastranone con un bavero grande, di quelli come usavano allora e che aveva comprato a Firenze. Alla voce non pa-