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Lo Specchietto 77


da qui a lì, e durava fatica a star nella via. Quando fu vicino ad un posto chiamato la Botteghina, distante poco da casa, principiò a piovere maledettamente; fu costretto a fermarsi. Rallentato un po’ il piovere, seguitò fino a casa dello zio Giuseppe che allora stava proprio alla voltata della via maestra, dove fa capo la stradella che conduce a casa nostra.

Lì si mise al fuoco a rasciugarsi per vedere se intanto passava un po’ l’acqua. Ma invece di smettere seguitava a piovere a catinelle: il vento fischiava, e balenava talmente fitto che pareva di giorno, e i tuoni facevano rintronare la casa. Vedendo che si faceva di molto tardi il babbo si alzò e disse:

— Oh! me ne voglio andare!

— Ma dove vuoi tu andare con questo tempo indiavolato? — gli disse mio zio. — Chi non ha casa anderebbe a cercarla, e tu vuoi andar via?

Mio padre era un uomo che, quando aveva detto una cosa, non si rimuoveva.

— Credi tu che abbia paura?

— Non andare, — gli ripeteva lo zio; — con quel borraccio da passare c’è da perdere la vita.

Ma mio padre si alzò, prese il pastrano e il