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Egli procedè pertanto a spezzarli tuttì,e farli in tempo di notte gettare in Arno, e convertì quella fresca stanza del Museo ìa una Caciaja, di cui abbisognava il Conventoo, ed ottenne per si proficua variazione, piena approvazione e somma lode da tutti i Religiosi.

Aveva il P. Carlo fondatore del Museo, poco avanti che lasciasse questo Convento stese alcune memorie sopra i Boccali; aveva fatta la descrizione delle figure dipinte sopra i più antichi di essi, ed espostane la spiegazione, aveva fatto lo stesso quanto ai Boccali più moderni, e preso nota dei motti, che sopra diversi di quelli erano espressi; ed aveva finalmente tradotto dal greco in idioma italiano le lettere, e i frammenti, che trovavansi nelle cartapecore. Or questi scritti furono per fortuna esenti dalla generale devastazione del Museo, perchè ivi non esistevano nel momento, mentre li avea nella sua cella il Lettore P. Idelfonso, dai quale, passali successivamente nelle mani di altri Religiosi, pervennero in ultima in quelle di esso Padre Toledo,