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za il P. Carlo a pulire alcuni dei ritrovati Boccali, e ad accozzarne i più considerevoli rottami, che commetteva con una mestura di gesso; e vedendo ricompensate le sue fatiche dalla beltà di quelli, e particolarità dei motti, che in alcuni potè rendere intelligibili, proseguì con più coraggio si fatte operazioni in modo, che venne a formarne una serie non piccola in ambedue le specie, di quelli, cioè, semplicemente figurati, e di quelli con iscrizioni, e motti soltanto.

Ciò che recò ancora gran piacere al P. Carlo, fu il ritrovare, nel far quelli scavi, una Cassetta piccola coperta di lamiera di ferro, entro della quale erano alcune lettere, e frammenti di lettere greche in cartapecora, scritte da Filosofi antichi di quella già dotta Nazione.

Non sapeva il P. Carlo come mai potessero esser rimasti sepolti in quel luogo monumenti così stimabili; ma interpellando i più anziani del qui vicino paese di Montelupo, e di questi contorni, se avessero memoria, che fossero state in quell’angolo


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