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no 1776., strinsi in breve particolare amicizia col Padre Fra Emanuelle da Toledo, detto il Padre Toledo, ora defunto che per la saggezza, e santità dei costumi è in queste parti, e sarà sempre tenuto in somma venerazione. Noi ci eramo conosciuti, e trattati un poco di tempo in Portogallo, durante il mio noviziato, ed egli trovavasi qui da oltre venti anni addietro.

Noi facevamodi frequente delle conferenze insieme, al passeggio, o nella di lui cella, prendendo sovente a considerare la stoltezza degli uomini, e la fragilità dei beni apparenti del mondo, ed esaminando i mezzi, per lo piu inefficaci, di ovviare a tali mali, godendo io molto di simili colloqui, siccome acquistavo ognora nuovi lumi dalla di lui più profonda cognizione degli uomini, e sana dottrina.

In una di queste utili conversazioni accadde al P. Toledo di addurre come per testo un detto sentenzioso, canonizzato già, - egli disse - dai nostri Boccali -, ed io allora gli richiesi d’informarmi cosa era