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del mio animo, se non di una positiva prosperità.

Ma, oh Dio! troppo a lungo mi avevi fatto godere di un sistema di vita giulivo, che non meritavo: altra fatal disgrazia era pronta a reprimere la mia poca saggia esultanza, e ad immergermi di nuovo nella tristezza. In ora insolita, nella mattina di un di festivo, nell’anno 1788. viddi comparire in mia casa il Padre Giacomo, non più ilare, e ridente, ma oltremodo affannato, e confuso. Che vi è mai accaduto? gli richiesi subito con anzietà. - Nulla per ora; - mi rispose ma un evento inaspettato,e dispiacente all’eccesso è per opprimerci entrambi. Ho ricevuto notizia poc’anzi da persona di mia confidenza, che si parli in Firenze della soppressione del nostro Convento, e del nostro rinvio in Spagna, e vengo assicurato, che tal disposizione potrà forse esser differita, ma dovrà avere effetto immancabilmente. - Io restai immobile a tal discorso, e sentii un freddo gelo scorrermi per le vene, e togliermi il colore dal volto. Esclamai poi, strap-