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ad un vecchio Notaro già amico di mio padre.

Stetti in Roma nella massima ritiratezza, senza trattar con alcuno, e mutando spesso quartiere, per il corso di circa due anni, che tanto ci volle per ultimare le liti, con mio fratello, attesa la sua accanita tenacità nel contrastar tutto, l’abitudine di occultare tutto ciò che poteva, e la ripulsa ad ogni proposizione di stralcio, o amichevole. accomodamento. Fatte finalmeute le divise, io feci vendere ciò che era nella mia parte di Beni stabili, e fu realizzato per me in tutto un Capitale di sole trentamila lire, e poco più, detratte le considerabili spese sofferte, non essendo stato possibile render debitore Filippo di alcune somme non tenui, per la mancanza a mio favore delle occorrenti giustificazioni.

Risolvei allora discostarmi anche di più dalla patria, per la quale avevo nell’ultima mia permanenza concepito tanto aborrimento, e mi trasferii in Firenze; Ivi mi feci pervenire per cambiali la somma surri-