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Una sera sortendo dalla casa del Cesarini, ove solevo passar qualche ora, ed essendo meco il dilui vecchio servitore Stefano che andava a porre delle lettere alla posta, quando si fu all’ultima scala, andando lentamente perchè trovammo spento il lampione, si senti uno sparo di pistola verso di noi, dal quale però non si restò offesi; ma il povero Stefano essendo già in fondo alla scala, fu assalito nell’istesso momento da due persone, fra le quali cadde in terra nel volersi sottrarre, e ricevè un colpo di stile in una spalla; erano per reiterarsi i colpi, ma uno di quei malvagi dalla voce del vecchio, e dal barlume, che veniva dalla porta di strada, conosciuto l’errore, disse all’altro sotto voce - Lascia stare, non è il Marsiliese! A questo indiretto annunzio, io che ero rimasto, non veduto, in cima alla stessa scala, risalii l’altra in gran fretta chiedendo ajuto ad alta voce; onde coloro intimoriti dagli urli miei, e di Stefano, che gridava - obimè, muojo se ne fuggirono.

Rientrato nell’appartamento del Cesarini,