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talità, mentre ciò ammesso si rende superflua l’addotta replica.

Per questo io mi rammento sempre con piacere la vostra opinione, quanto adequata, e coerente all’onnipotenza di Dio, altrettanto probabile; che moltissime classi possino esservi di esseri spirituali di più, e meno intelligenza forniti, dal più perfetto per altro dal quali all’Essere perfettissimo debba sempre esservi una distanza infinita, che la nostra anima sia della classe infima di tali esseri, che lo stato di essa sopra questa terra sia, come della sua infanzia, della sua educazione, atta a dare il conveniente sviluppo alle sue intellettuali facoltà, e che dopo lasciato il corpo debba passare ad altro stato di più sublime, e nobile esistenza, dilettevole e gioconda, se abbia nel suo primiero stato quaggiù meritato questa propizia sorte, o ad uno stato di purificazione, e di Pena, se nel primitivo stato di educazione qui in terra, non ha bene adempito ai propri doveri, non ha depurato se stessa, con obbedire ai retti dettami della