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stere dopo sciolta alla morte del primo corpo abitato, perchè al di lei scioglimento la sua deperizione sarebbe inevitabile, dovrebbe evaporare alla prima occasione, ma non dissolvendosi, al parer di Timeo, alla morte del primo corpo abitato, deve necessariamente riconoscersi in essa la prerogativa di essere per se stessa incorrultibile, di essèr per natura capace d’immortalità, dependentemente dall’Essere Supremo, di lei Autore.

Ma noi abbiamo già sufficienti prove altronde della sussistenza della nostra opinione sopra l’immortalità dell’anima, e nulla ne esclude la possibilità. Infatti perchè una sostanza intelligente, come la nostra anima nel grado competente non potrebbe essere immortale? Perchè l’Onnipotente Dio, che ha fatto esistere tante, e tante diverse specie di esseri materiali, e molti così tenui, che appena si vedono, e che ci fanno presumere essercene altri affatto impercettibili, non può averne create varie specie degl’immateriali, dei suscettibili d’immortalità? Non si può mai, senza renunziare al buon senso,