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per pura intellettuale, mai però frustanea ponderazione, e con quelle reflessioni, che mi si presentano così all’improvviso, e senza garantirvene in conseguenza la solidità, poichè materie di questa fatta non posson trattarsi con ristrettezza di tempo, richiedendo assai lungo esame: noi le discuteremo maturamente al mio ritorno, quando riassumeremo le nostre filantropiche conversazioni.

Quanto alla trasmigrazione noi andiamo d’accordo a crederla una chimera: questa bizzarra idea di Timeo influisce però molto ad accreditare il nostro domma dell’immortalità dell’anima. Imperocchè, se l’anima umana è, secondo esso, abilitata a passar dal corpo di un uomo in quello di un animale, è certo, che anche ammettendosi, che dopo la morte di quest’animale, ella si dissipi, è già state, quanto alla morte dell’uomo, immortale, essendo passata nell’animale; e se è stata immortale una volta, chi può sostenere che non possa esserlo sempre? Se fosse mortale, non potrebbe sussi-