Pagina:Giovanni Botti, I boccali di Montelupo.djvu/192


190

Non è, che io mi creda ornato di una cultura speciale di spirito, fornito di eccellenti qualità personali, e perciò meritevole fra gli altri di distinzione, ma reputo ingiustizia, e ingratitudine somma il vedermi nelle dignità posposto a uomini, che, senza sorpassarmi nelle qualità, e doti dell’animo, hanno reso meno servigi allo stato, uomini i di cui diritti nascono dalle cognazioni, dall'adulazione, o da estranal influssi geniali, e che ....; ma non importa; si faccia coraggio; si cuopra l’ingratitudine di nobil disprezzo; si vada esule volontario in terra straniera, lungi dalla Macedonia, lungi dalla patria. Si, Tessalonica e Filippo più non mi rivedranno. Voglio con i miei viaggi divergere ogni trista idea d’ingiustizia fino che trovi un paese campestre, e dilettevole, ove passar con quiete quei pochi giorni, che mi resteno per portarmi nel regno della vera, imparziale, infallibil giustizia.

Credetemi, gli soggiunsi, che la fortuna, come vi ho detto, pocanzi, è il vostro più forte nemico. Essa, non saprei dirvi come