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La malizia teme troppo i lumi della sapienza: vede che venendo per essa mostrata a chiaro giorno, è abbandonata dai suoi aderenti, irritati dal di lei ributtante aspetto, ed è soggetta a sconfitte; laonde è costretta allo splendore della saggezza di ritirarsi, per incominciare di nuovo le sue operazioni altrove, e riparar le sue perdite. Non potendo ella agir rettamente, siccome proclive essendo al male, crede che tutti pensino, ed operin male, ha cura sempre, sia, o nò il caso, di prevenire le cattive azioni, di cui sospetta, con delle pessime; ma fornita comunemente di un grado più, o meno eminente d’ignoranza, non sa effettuare i suoi ostili disegni, che per mezzo delle frodi; e queste dai meno stolti scoperte, ogni suo piano è distrutto, e non può in altro modo riuscirvi. Per questo, bramando evitare così dannosi successi, tenta sempre rimuovere, e distruggere quando può alcuni del sapienti, e pur troppo ottiene alle volta quest’intento.


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