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sta ben intesa, generale, e costante, poichè l’operazione è per se stessa difficilissima, e non può che a poco a poco rischiararsi lo spirito ottenebrato dal volgo, nè si è sicuri di un esito pienamente felice, e durevole, attesochè lo spirito umano, per la sua perticolar costituzione, non può giungere al possedimento completo della sapienza, e di più finchè trovasi negl’infimi gradi di essa, repugna al suo stesso avanzamento, e bisogna farlo come a forza progredire.

L’ignoranza è nemica ostinata della saggezza, e quella appunto è il retaggio naturale dello spirito umano. Per quanti sforzi faccia questa per abbattere quel brutale inimico, non giunge mai a portargli ferite considerevoli, non che letali. I ministri della sapienza, gli uomini veramente dotti, ed istruiti, atti ad agire, e puguar per essa, non son che pochi, e rari, ed i seguaci dell’ignoranza, gl’infetti di errore, i recalcitranti alla propria istruzione son senza numero; quindi non pouno che lentamenta farsi conquista per parte dell’umana saggezza.