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169 Aristofane, ed io, voi andereste a perdervi senza il minimo profitto. Deponete, seguirai io a dirgli, questo vostro eccedente, e troppo inopportuno zelo; la vostra ingenuità vi tradisce in tali suggerimenti, il buon cuore, che in voi conosco, vi trascina sull'orlo del precipizio.

Voi avete ragione senza dubbio di pensare come ci dite della Divinità, ma non ne avreste però punta di contenervi come vorreste. Voi dovete ormai ben servire nel posto assegnatovi dalla provvidenza, e nel tempo stesso potete nel vostro cuore offerire al nostro Dio quel culto più puro, e semplice, che credete. È vero, che sono fittizj gli oracoli, incongruenti i misteri, irragionevole l'ammettere più Dei; È vero, che fa orrore l'associare all'idea di Dio, quella della vendetta, nel senso almeno popolare, poichè se Dio percuote i contravventori della sua legge, se fulmina il malvagio, lo fa per giustizia, non mai per vendetta; non fa che infligger la pena, che reclama la giustizia, nè vi ha che far


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