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ro, dopo il giro dell’Etolia! Voi volete che io vi scriva spesso, e vi comunichi i miei pensieri sopra alcuno degli articoli, che si son fra noi incominciati a trattare, ed io lo farò volentieri; ma non lasciate di far voi lo stesso, poichè cosi si addolcirà alquanto il rammarico della nostra lontananza.

E’ finalmente tornato il nostro Teofilo di Samo dal suo lungo viaggio fatto nella magna Grecia, e in altre parti dell’Italia. Egli si è trattenuto qui per due soli giorni, nel suo passaggio per tornare alla patria, e mi ha chiesto con premura le vostre nuove, essendo già informato della vostra assenza. Non ho potuto dissuaderlo dalla sua determinazione di stabilirsi permanentemente in Italia, poichè come seguace di Pitagora, uno dei suoi antenati, è per tale affinità colà molto acclamato dai filosofi detti della setta Italica, che quegli vi fondò, cosicchè voi probabilmente non lo rivedrete più.

Minute relazioni egli mi ha date delle varie città, che ha vedute in quelle belle con-