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9. Rappresentasi nel nono un guerriero, col cappello mezzo quadro, con pennacchio, e la sua lancia rotta in terra, prostrato con un ginocchio, in atto di chieder la vita, avanti altro guerriero in piedi, con cappello quadro, e pennacchio, quale sta in atto di gettar via la sua lancia, ed alzare il vinto per abbracciarlo.

Si vuole con ciò fare intendere, che il saggio è sempre pronto a perdonare, come devesi, generosamente agl’inimici.

10. Nel decimo si osserva un uomo di capo mezzo quadro, con pennacchio, e gran mantello, che discorre con una giovine avvenente, e con una mano discaccia la figura del tempo, che gli sta a lato mostrandogli un piccolo idolo; e più oltre vedesi come in lontananza la stessa figura prima, giacente in terra, appoggiata ad un gomito, col cappello a lato, che con l’altra mano vuol ritenere il tempo, che fugge in aria, essendovi dall’altra parte la morte, che sta per recidergli il capo con la falce.


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