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sto dilei strano procedere quando vede rinnuovarlo.

16. Evvi nel decimosesto rappresentato un uomo col suo cappello quadro in mano, che l’oppone a piè fermo, ma col capo voltato di fianco, ad una freccia, che viene contro di esso scagliata da un cupido in alto con l’arco teso, e che vedesi spuntata cadere perpendicolarmente al cappello.

Ciò fa comprendere, che l’uomo saggio non teme, e sa vincere, come si deve, cautamente l’amore.

17. All’opposto notasi nel decimosettimo un giovine di capo tondo, e mantello lungo, avente alcune freccie, e mezze freccie nel petto, ed una in un fianco, per la quale va zoppicando, e tiene un piccolo cupido fra le braccia, accarezzandolo, nell’atto che questi sta per ficcargli furtivamente altro strale in una tempia.