Pagina:Giovanni Botti, I boccali di Montelupo.djvu/107


105

comparir dei Boccali con figure, e con iscrizioni, come tuttavia ne vengono prodotti.

E’ osservabile frattanto che se in questi lavori apparisce anche di presente l’ingegno nazionale, e qualche cosa di spiritoso nella rappresentazione delle figure, e nella scelta dei motti, e proverbi nostri, ciò non viene eseguito che in virtù della memoria generica del consimil sistema, che praticavasi dagli antichi: ma il bel pensiero di render questi vasi doppiamente utili con l’istruzione fu tutto dei nostri primi padri. E se spiccava fin d’allora in queste loro produzioni l’argutezza, ed il talento, bisogna convenire che ben colti, ed istruiti fossero ancora nelle lettere gli antichi Etrusci, o fossero i bei pensieri, e concetti propri degli artefici, o più probabilmente venissero loro somministrati dai sapienti del paese contemporanei. In fatti rammentasi anche al di d’oggi fra gli altri con grande stima un certo Tommaso di Marco, come uomo dotto, e sagace, che viveva in Montelupo più secoli addietro, e che veniva soprannominato Toso