Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/96

— 90 — quella sapienza e acume d’ingeguo, clic lo fecero annoverare fra gli uomini più distinti dell’età sua. Sotto alla lapide havvi l’arme del casato del defunto, c al di sopra una cappa si spaziosa e profonda nel muro, che, mentre finisce in certo modo il monumento, lo rertde più vario ed armonico, c dispone un comodo campo, onde possa spiccare, come principale, il busto dell’onorato. Dobbiamo esser grati a quei savi uomini, i quali, soppressa la chiesa del Sepolcro, ordinarono, che questo monumento si trasportasse nel chiostro del Seminario patriarcale. E anche opera del Vittoria il ritratto naturale del procurator Morosini, scolpilo nel principio dell’anno 1587; e in questa egli si fece ajutare dal nipote Vigilio Rubini. Probabilmente nei due anni successivi, 1588 c 1589, egli fece per la sala delle quattro porte, nel palazzo ducale, le tre bellissime figure allegoriche di donne in marmo, clic rappresentano f Eloquenza, la Facilità dell’udienza, e la Vigilanza; le quali stanno sulla cornice della porla, clic mette nell’anticollegio, e sono segnate del nome suo. Nel 1590 Alessandro adornò la porla maggiore della chiesa di San Zaccaria di finissimo sculture; e fra le altre della statua del Santo, da cui s’intitolava quel tempio, non mollo grande, ma scolpita con inimitabile diligenza, segnatamente nell’aria della lesta, nella barba, nei capelli. «Bell’aria di lesta ( esclamava anche il Temanza) con barba, che quasi vi si distinguono i peli; bel panneggiamento, facile e maestoso!» Nella chiesa medesima cosimi L’altare del Santo; ed Digitized by Google