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— 89 — cherubino tulio tondo e spiccato. Il monumento è sormontato dalle armi della famiglia Contarmi. Il Vittoria diede ai corpi di quelle due femmine tanta avvenenza e formosità, che non si possono lodare quanto che basti. E bellissimo c vivo è il volto del Coniarmi in gran barba, fin oltre a mezzo il petto. Nel 1586 Alessandro condusse il deposito o busto di Giambattista Perenda, collocato quindi nella chiesa del Santo Sepolcro. Lavorarono in questo deposito Battista, detto il Trentino, Angelo di Guglielmo squadratore, Odorico Tedesco, Bartolomeo Ginbini bresciano, un Odorico, un Jacopo, e un Michele di Chiona, che il Monchini crede essere il Lombardo ricordato dal Sansovino; e perciò sarebbe quel desso, che fabbricò T oratorio contiguo alla chiesa di San Silvestro. Il deposito Perenda era una delle opere più grandiose condotte dal Vittoria, e mirabile si pel disegno, come per T esecuzione. Una lapide di poco meno che quattro piedi, con Scolpitovi l’elogio del Perenda, è circondala da ricca ed elegante cornice. Ornatissime volute la racchiudono; e là dov’elle sporgono sui lati, vi scherzano fra T una e l’altra due belli e graziosissimi putti, che, quasi volessero tener fronte all’opera dolente degli anni, fanno forza contro la voluta superiore. Sulla cornice, pur supcriore, siedono due altri fanciullini con volti angelici e con le penne dell’ali piumose, in alto di adagiarsi a tranquillissima requie, appoggiati ai chiusi volumi delle scienze. Sorge nel loro mezzo, ritto sur una mensola, che forma l’apice della cornice, un maestoso busto con I effigie del Perenda, dalla quale spira