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— 87 — in pietra, ivi medesimo collocate, con le iniziali ignote B. P. F., opere al tutto infelici, e che muovono a compassione, ci ha tolte via quelle di Alessandro, di lunga vita degnissime. Modellò il Vittoria in questo stesso anno quel San Zaccaria in collo, che dicemmo avere, unitamente alla statuetta di S. Giovanni, in pietra, incominciate pei preti di San Geremia, e che poi lasciò a titolo di legato alle monache di San Zaccaria, perchè amendue fossero poste sull’aitar maggiore di essa chiesa. Le quali due statue non si veggono più al loro luogo; e il Moscióni è d’avviso, che il San Giovanni possa esser quello che scorgcsi sopra le pile dell’acquasanta; figura pronta c vivace, col nome dello scultore. L’eruditissimo Cav. Cicogna, nella sua grand’opera delle Iscrizioni Veneziane, ci ricorda, essersi nel settembre dell’anno 1828 scoperto un busto al naturale formato dal Vittoria, di cotto, che rappresenta un uomo barbato dell’età di circa ottani’ anni, cavaliere, perchè stolalo; lavoro di tutta perfezione in questo genere, e portante il nome dell’autore nelle sigle A. V. F. Fra i lavori di Alessandro v’ha uno scrittojo, che lo Scamozzi diceva vedersi a’ suoi di nel palazzo di Andrea Vcndramino, con setto belle statue, pur di sua mano; ma a noi manca ogni memoria intorno all’attuale esistenza di esso. In quest’anno passò di vita Lorenzo Rubini, scultore di Riva, domicilialo in Vicenza, cognato di Alessandro, senza lasciare bene alcuno. Ed egli, preso da pietà per la sventura della sorella, lei con cinque figli Digitized by Google