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— 80 — e volentieri ci asteniamo dal pronunziare un particolare giudizio. Ma dall’un canto, memori dell’impressione che lasciò su noi la vista di quella fabbrica, c dall’altro, stando tra i soli confini dell’elica, non sappiamo concepire come possano essere tanti difetti in una fabbrica, la cui generale composizione spira, a detta dello stesso censore, maestà, semplicità e bólle proporzioni; e però osiamo di sostenere, che, se un insieme ci si rappresenta con tale effetto, sia soverchio rigore il discendere alla minuta considerazione delle sue parti per trovarvi ed accusarvi i difetti. Dalle memorie autografe del Vittoria si raccoglie, ch’egli in quest’opera avesse per qualche tempo abitatori Jacopo da Cassano, mastro Piero di Santa Lucia, Andrea Dall’Aquila e Agostino Rubini; i quali due ultimi operarono anche in uno dei due angeli di bronzo. Nell’anno 1583, Alessandro riprese i lavori dell’interna fabbrica di S. Giuliano, c ornolla di mirabili stucchi con molti angiofi ed altre figure di intera perfezione; in cui pigliò a collaboratore messcr Ottaviano Ridolfi. A quest’anno appartiene ( se pure è certo, che sia opera di Alessandro ) il bel mausoleo di Matteo Fino nella chiesa di San Nicolò in Trcvigi. Nell’anno appresso scolpi il Vittoria lo due ligure di marmo, cioè San Francesco e Sanl’EIcna, da porsi a fianco del suo aliare nella chiesa dei Frari; nelle quali statue lavorarono al soldo di lui Cesare e Matteo milanesi, e Marcantonio Palladio. Ma contro queste statue la fortuna ha mostrato il suo potere, o più veramente la sua follia. Perchè, avendoci conservalo due altre statue Digitized by Google